Icaro, 1947. |
Una volontà di rottura laica e di riconversione che si manifesta in un espressionismo iconico caratterizzato dalla forma, campita dal disegno e rivestita di colori puri. La figura umana, necessaria e irrinunciabile, si manifesta in campiture cromatiche e altro non intende rimandare se non a se stessa, al presente terreno e tragico.
Non è possibile caricarla di austeri significati metapsicologici, la figura di Matisse esprime stati d'animo generali della condizione umana, partendo dalla raffigurazione della realtà.
Proprio la figura e la sua pura espressione sintetica, di forma, linea, disegno e colore terso, carico, sono il tema fondamentale della mostra Matisse. La forza della linea, l'emozione del colore, che aprirà al pubblico sabato 22 febbraio a Palazzo Diamanti, a Ferrara, frutto del sapiente lavoro della Fondazione Ferrara Arte e curata da Isabelle Monod-Fontaine, vice-direttrice del Centre Pompidou e accreditata studiosa dell'opera di Matisse.
In mostra oltre cento opere, tra dipinti, sculture e disegni, a delineare l'avventuroso percorso che ha condotto il capofila della fascia fauve-espressionista a raggiungere l'alta espressione della figura umana, quella femminile in particolar modo, muovendosi dalla lezione di Cézanne, da cui prende il senso della costruzione compositiva nell'opera, e Signac, che gli permette di conoscere e governare il luminismo derivante dall'accostamento dei colori puri.
L'accostamento di colori primari, puri, o complementari, in ampie campiture che governano lo spazio attanagliato da figure umane ridotte e schiacciate: ecco come Matisse è riuscito a muovere l'animo umano, riportando al centro della ricerca artistica il valore della figura e del suo carico emozionale capace di esprimersi con pochi elementi.
A presto la recensione della mostra.
Giovane donna in bianco, sfondo rosso, 1946. |
Matisse. La forza della linea, l'emozione del colore
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
22 febbraio - 15 giugno 2014
Per informazioni: palazzodiamanti.it/matisse
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