lunedì 25 febbraio 2013

Fellini. Oniricon

- Il visionario è l'unico realista. -



A chi non è capitato, svegliandosi al mattino, dopo un incubo angoscioso o un dolce sogno, di credere di averlo realmente vissuto, tanto sembrava concreto ciò che la mente ha creato nel sonno. E quanti lo hanno descritto il giorno seguente con tanta dovizia di particolari per l'estremo realismo? 
Il visionario regista romagnolo Fellini, il cui mondo onirico costituiva una realtà parallela che visitava ogni notte, decise, su suggerimento del proprio analista, di mettere su carta, tramite disegni e brevi racconti tutti i suoi sogni ed incubi. I sogni felliniani furono impressi e raccolti negli anni, dallo stesso regista, in due grandi tomi e in molti fogli sparsi, divenuti negli ultimi anni protagonisti di varie esposizioni, a dimostrazione la profondità creativa del subconscio felliniano. 


Il libro dei miei sogni (edito al pubblico per la prima volta nel 2007 da Rizzoli, in forma fac-similare, a cura di Vittorio Boarini e Tullio Kezich) raggruppa in ordine cronologico, a partire dagli anni '60, l'incredibile universo onirico del regista, in una sorta di grande fumetto dove il disegno di getto dai colori accesi e dalle forme infantili, è accompagnato dai racconti descrittivi che Fellini utilizza per spiegare ogni sogno. 

La calligrafia felliniana è precisa, ma piena di cancellature rapide, quasi rabbiose, necessarie nella rincorsa dell'evanescenza onirica mediante le parole, così come gli stessi disegni "del risveglio", veri protagonisti di questi libri dell'inconscio, appaiono frettolosi (per le medesime ragioni) e quasi freudianamente regrediti a "segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati", come lo stesso Fellini definiva il suo "Librone" dei sogni.  Molti dei sogni dei diari sono a sfondo erotico, quasi a convalidare (vero solamente in parte) il luogo comune di un Fellini ossessionato dalle donne formose, protagoniste sei suoi film.



L'insolita narrazione dell'inconscio permette di scoprire con entusiasmo come tutti i sogni, siano caratterizzati da veri e propri stili narrativi, implicitamente ed esplicitamente collegati con la personalità del sognatore: il Fellini sognatore ricalca inconsciamente pregi e difetti artistici del Fellini regista. 


L'humus dell'arte filmica di Fellini è costituito proprio dal mondo onirico, le cui immagini sono appuntate in questi diari da un disegno sgargiante ed espressivo, in una chimica di colori e parole che rendono queste pagine ipnotiche grazie ai colori brillanti. La narrazione onirica procede fluida e le immagini riemergono dai fogli riacquistando il loro valore anche per il lettore, il quale non può non essere colpito dalle continue reminiscenze inconsce dei film del regista, che, evidentemente lo tormentavano e al tempo stesso accompagnavano anche nel sonno. 
Figure di donne mastodontiche con forme giunoniche (s'intravedono chiaramente i profili di Sandra Milo, Claudia Cardinale e Anita Ekberg), veicoli imbizzarriti dal gusto futurista, situazioni grottesche e paesaggi da brividi, oggetti stravaganti, alcuni assolutamente di fantasia, mezzi di locomozione "mitologici" e disastrosi incidenti; nelle pagine di questi diari figurano tantissimi mezzi di trasporto per aria, per terra e per mare. 

Il sogno individuale, il disegno e il cinema, generano il sogno collettivo, che costituisce l'approdo naturale della sterminata creatività felliniana, una connessione resa maggiormente evidente dall'importanza sopra descritta  del "mezzo di trasporto" che compare in moltissimi disegni del Libro dei sogni, inteso come tramite che conduce la psiche in spazi fantastici e inesplorati della mente. 


Questo trentennio di sogni (ed incubi) è una fonte di ricerca per i cultori della psicologia del profondo Io, nonché uno dei capitoli più affascinanti della vita e della personalità del regista: non sarà difficile, se si conosce anche minimamente l'attività cinematografica di Fellini, riconoscere nel miasma diacronico dei suoi sogni, riconoscere echi e rimandi del grande regista, divenuto sognatore e disegnatore del proprio inconscio...poi non così troppo inconscio.






Fino al 16 marzo è ancora possibile vedere Il libro dei sogni  in mostra al Museo della Città, a Rimini, esposizione organizzata in occasione delle celebrazioni Fellinianno ed. 2013, per informazioni:
Fellinianno 2013. Il libro dei sogni in mostra



Immagini: riproduzioni delle pagine originali tratte dal Libro dei sogni di Federico Fellini 
(esposizione Fellini. Oniricon, Palazzo Liviano, Padova, 2008). 

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