giovedì 17 gennaio 2013

Il libro che consiglio..


L’oratoria silenziosa delle immagini. Il gesto nell’arte


Capita anche a voi, la sera, dopo aver fatto un insano zapping televisivo, che disarma per l’inefficacia, decidere di scorrere col dito i titoli (molti o pochi) dei libri e scegliere quel volume, già letto ma che sentiamo, debba ancora dirci qualcosa? Ecco che ieri sera, ho ripreso in mano un volumetto di cui qualche tempo fa mi sono letteralmente innamorata; quel genere di libro che, seppur imposto da un accademico programma d’esame, leggi e affronti con estremo piacere e con altrettanto diletto riprendi.

Il gesto nell’arte di André Chastel, tra le voci più autorevoli nello studio del Rinascimento e dell’arte italiana, è un piccolo libro estremamente piacevole per chi studia arte, ma che, come credo io, riesce a conquistare l’attenzione anche dei “non addetti ai lavori”, di chi si definisce ateo nel mondo dell’arte, ma certo non immune al suo fascino.

Leonardo da Vinci, La Vergine delle rocce, 1483-'86.
Organizzato in tre saggi (nell’edizione Laterza, che ho preso in considerazione) affronta, in ordine, “l’arte del gesto nel Rinascimento” con una breve panoramica di alcuni tra i più significativi esempi fino ad arrivare a parlare del privilegiato ruolo iconografico dell’indice, che da permette di comprendere i due successivi saggi che compongono la raccolta.

Dosso Dossi, Giove e Mercurio, 1528-'30.
La “semantica del gesto”, in cui Chastel espone il significativo valore espressivo dell’indice (soprattutto nella pittura manierista e tra i caravaggeschi) e il “Signum harpocraticum” il gesto dell’indice che indica il silenzio, in una duplice connotazione (“tacete” oppure “io taccio”), che l’autore ritiene più connaturato con l’essenza dell’opera d’arte: l’indice posto sulle labbra è considerato metafora dell’opera d’arte stessa, che può e deve parlare, ma, al tempo stesso, vi è una sorta di rammarico per il fatto che non possa parlare. Una metafora di assoluto fascino!

Caravaggio, San Matteo e l'Angelo, 1602.
Michelangelo, Lorenzo de' Medici, particolare, 1520-'34.




















In copertina del volume Il gesto nell'arte di André Chastel (Ed. Laterza): 
Albrecht Dürer, Mani di un apostolo.

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